L’uomo di 59 anni di San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, era un soccorritore volontario
La famiglia di Massimiliano Galletti, il soccorritore volontario di 59 anni originario di San Benedetto del Tronto morto in Ucraina lunedì scorso, è in attesa del nulla osta per riportare la sua salma in Italia. “Stiamo tenendo i rapporti con l’ambasciata italiana a Kiev – dice all’Adnkronos l’avvocato Carla Tiboni, legale della famiglia di Galletti – La famiglia non aveva più sue notizie dai primi di ottobre. Il 26 ottobre scorso è stata presentata una denuncia in questura a San Benedetto e il 28 è arrivata dall’Ucraina la notizia della morte”.
Galletti, che sarebbe stato colpito dall’esplosione di un Rpg, un lanciagranate, nell’ultimo anno era stato più volte in Ucraina. “Era una persona attiva nel volontariato, anche durante i terremoti di Marche e Abruzzo. Era stato in Polonia due anni fa per aiutare gli sfollati dopo la guerra. Aveva – racconta il legale della famiglia – una specializzazione come guida per i cani molecolari”.