Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaVia libera del Cdm alla riforma delle accise e alla proroga dal 31 luglio al 30 settembre dell’adesione al concordato preventivo, escludendo chi adotta il regime forfettari. Lo fa sapere il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, al termine del Cdm. Approvati anche il testo unico in materia di riscossione e, in prima lettura, un correttivo che introduce diverse misure di semplificazione in materia di adempimenti e versamenti. «Con questi provvedimenti il governo conferma il proprio impegno nel percorso di ammodernamento del nostro sistema fiscale perseguendo gli obiettivi di certezza del diritto e di competitività della nostra Nazione. Rendiamo il nostro sistema più equo, moderno ed efficiente, per rispondere alle esigenze di cittadini e imprese» ha detto Leo.Comunali 25-26 maggio, ballottaggi e referendum 8 giugno Ok del Consiglio dei ministri anche al decreto elezioni che consentirà di votare in due giorni (domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15) già dalla prossima tornata di elezioni amministrative. La data per il primo turno delle comunali è stata individuata nel 25-26 maggio mentre l’election day con i referendum sarà nelle date dei ballottaggi, l’8 e 9 giugno.Loading…A referendum voto fuorisede per studio o lavoroNel decreto elezioni è prevista poi la possibilità per i referendum del 2025 di votare «per tutti coloro che, per motivi di studio, lavoro o cure mediche, sono temporaneamente domiciliati in un comune di una provincia diversa da quella di residenza».Il pacchetto fiscaleNiente più concordato preventivo per i forfettari. Proroga a regime al 30 settembre 2025 del termine per aderire al patto biennale del fisco. Riscrittura con norme anti abuso della norma che disciplina la partecipazione o meno al concordato dei soci. Si muovono su questi tre filoni le modifiche che il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha portato all’esame del Consiglio dei ministri con il correttivo alla delega fiscale.La revisione delle acciseNel pacchetto fiscale anche l’ok finale al Testo unico riscossione e al decreto accise con il principio che il Governo, al fine di ridurre i sussidi ambientalmente dannosi, potrà aumentare le accise sul gasolio con una riduzione contestuale di quelle sulla benzina. Una manovra da portare a termine nell’arco di cinque anni a partire dal 2025 e al cui termine dovrà vedere applicata la stessa aliquota alle due differenti tipologie di carburanti per autotrazione. In sostanza, come si legge nella bozza attesa domani in Cdm, in ciascuno degli anni del quinquennio sarà applicata, in un range compreso «tra 1 e 1,5 centesimi di euro per litro», una riduzione dell’accisa sulle benzine e un aumento, nella stessa misura, dell’accisa applicata al gasolio impiegato come carburante. A fissare l’aliquota delle accise sarà comunque un decreto interministeriale dell’Ambiente, dell’Economia, dei Trasporti e dell’Agricoltura. Come promesso a più riprese dal governo, la bozza del decreto prevede espressamente che i maggiori incassi provenienti da questo bilanciamento delle accise sui carburanti saranno tutte destinate al trasporto pubblico locale.