L’aquila vola e guarda tutti dall’alto in basso. La Lazio sta stupendo sia in Serie A che in Europa League, dove guida la classifica da capolista solitaria. I biancocelesti non vogliono fermarsi, ma giovedì sera all’Olimpico arriva il Porto. Una sfida, che potrebbe già valere un piccolo pezzettino di qualificazione agli ottavi, piena di insidie e difficoltà. Del valore dell’avversario ne è ben conscio l’allenatore dei capitolini Marco Baroni che nella conferenza stampa di vigilia ha presentato il match.
Lazio-Porto, la conferenza di Marco Baroni
Domani per la Lazio sarà un bel test. Baroni predica concentrazione per non sottovalutare l’avversario: “Cerchiamo di mettere in campo la formazione che sta meglio anche dal punto di vista del dispendio di energie delle ultime gare. Seguendo questa logica ci giochiamo una partita importante, difficile e bellissima. Giochiamo contro un avversario di grandissimo livello internazionale, per noi è un test vero e lo dobbiamo affrontare con una prestazione di alto livello”. In questo scoppiettante avvio di stagione manca ancora un successo contro “le big”. Cosa manca ai biancocelesti? “Siamo consapevoli che abbiamo bisogno di gare con avversari importanti come queste, sono le partite che ti danno spessore e ti fanno crescere di più. Siamo consapevoli che servono prestazioni di altissimo livello dove non devi sbagliare nulla sul campo per fronteggiare avversari di questa portata. La capacità di soffrire è legata all’aspetto del dispendio che c’è in campo, dalla compattezza alla capacità di adattamento alle varie fasi di gioco. Non sempre puoi costruire e avere il dominio del gioco, devi anche saper scendere e non aggredire. In quella situazione serve attenzione, domani servirà aggressione contro una squadra a cui devi concedere poco spazio. Servirà tanta pressione sulla palla”.
Quali sono le principali differenze tra con la passata gestione Conceicao e l’attuale del Porto? “Abbiamo poco tempo per preparare le partite, abbiamo avuto due giorni per analizzare i portoghesi. Usano molto bene gli esterni, hanno palleggio corto ma sanno andare bene in verticale. Domani servirà una prestazione di altissimo, loro spingono tanto con i terzini come facciano noi. Sicuramente sarà una partita bella, ma molto aperta”. Il fattore campo sarà determinante? “L’avversario è abituato a giocare queste partite, fa piacere giocare davanti al nostro pubblico. Questo innalza il senso di responsabilità, ma avremo di fronte un avversario che non si fa intimorire dal giocare in trasferta, lo dice la loro storia e le caratteristiche dei loro calciatori. Dobbiamo sfruttare le occasioni che ci capiteranno, ma non perché giochiamo in casa ma perché possiamo fare una grande prestazione, senza una grande prestazione domani sarà dura vincere”.
Dubbi di formazione e “rivelazione Lazio”
In porta si rivedrà Mandas dal primo minuto? “Sui portieri mi ero già espresso, il nostro portiere titolare è Ivan, ma quando ci sono le condizioni come faccio per tutti gli altri si dà una chance, dobbiamo pensare che tutti devono crescere, specialmente in quel ruolo lì non ci sono molti spazi. Mi prendo ancora quest’ultimo allenamento per valutare, non cambiano le gerarchie se dovesse esserci un avvicendamento ma un’occasione di crescere per Mandas”. Sull’undici titolare: “Tavares è qua e sarà sicuramente della partita perché non ha giocato l’ultima per squalifica. Devo fare qualche valutazione sulla formazione, abbiamo qualche acciacco dovuto alle tante partite ravvicinate. Mancano queste due gare per chiudere un ciclo di sette partite in 21 giorni, l’attenzione mia, dello staff tecnico e sanitario deve essere finalizzata alla gestione di queste risorse”. E sull’impatto di Nuno: “Sapevamo benissimo delle qualità di Tavares e cerchiamo di mettere ogni giocatore nelle condizioni di rendere al massimo. Questo è l’obiettivo primario, se alziamo le prestazioni individuali alziamo le prestazioni di squadra. Le opportunità nella nostra vita dobbiamo sempre coglierle”.
La Lazio ha avuto un avvio di stagione che in pochi pronosticavano, forse quasi nessuno. Baroni, però, ci ha sempre creduto: “Ho sempre cercato di proporre un calcio di coraggio alla mia squadra, fatto di lavoro ed emotività. Questo aspetto a me piace, voglio vedere queste caratteristiche dalla mia squadra. Ho trovato una partecipazione straordinaria, la squadra ha capito la proposta e la sta seguendo. Dobbiamo ancora lavorare tanto per creare un’identità forte, ci servono partite di altissimo livello e quella di domani sarà importante”. E sulle ambizioni future: “L’ambizione non è una cosa che sta lì, la devi curare ogni momento nel lavoro e nella dedizione, questo per me vuol dire essere ambiziosi e la squadra lo deve cogliere nel dettaglio e nella voglia di crescere. Quando ci sono queste prerogative è chiaro che l’arrivo sia lontano, ma il percorso è più importante dell’arrivo”.
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