ROMA – La Lazio ha chiuso la campagna acquisti invernale con tre nuovi regali per Marco Baroni. Un rinforzo per reparto: Provstgaard in difesa, Belahyane a centrocampo e Ibrahimovic per l’attacco. Giovanissime opportunità più che prime scelte, anche perché gli obiettivi, specialmente in mezzo al campo, erano ben altri a inizio mercato. A partire da Cesare Casadei, che, alla fine di un’estenuante testa a testa tra Lotito e Cairo, ha scelto di vestire la maglia del Torino. Anche se nel consueto bilancio di fine sessione, svolto ieri dal direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, ai microfoni ufficiali del club, è emersa una versione inedita della trattativa: «Mi si rimprovera il mancato arrivo di Casadei. Anche io però partecipo al poker del calciomercato e lui, come Fazzini, erano inseriti nel progetto di lavoro per arrivare al nostro obiettivo. Sento dire che Baroni volesse per forza Fazzini, ma è una bugia. Fosse arrivato lo avrebbe accolto, come fatto con Belahyane. Se è arrivato lui è perché il tecnico ne ha avallato l’arrivo. Potevamo prendere Casadei, ma non mi piace mi si imponga un altro giocatore per chiudere la trattativa: e parlo di Sylla».
Le parole di Fabiani
Lo stesso Abakar Sylla, difensore classe 2002 dello Strasburgo (gestito dall’entourage di Casadei), poi a un passo dal Parma prima del gong: «Io però non faccio matrimoni allargati, non accetto che mi si voglia imporre Sylla. Se mi interessa lo tratto a parte, se mi viene imposto metto un muro e non mi interessa neanche più Casadei». Fabiani si definisce comunque soddisfatto: «Abbiamo individuato tre profili in linea con quello che è il programma del club. Provstgaard lo seguivamo già Un nostro osservatore lo ha visionato a settembre. Anticipiamo l’arrivo come facemmo per Mandas. Belahyane era fra i giocatori condivisi col tecnico. Sono arrivate alcune richieste per i nostri giocatori come Tavares o Romagnoli, ma abbiamo deciso di rifiutare anche 20 milioni. Di ogni richiesta ne abbiamo parlato con l’allenatore, che ci ha detto di non cedere nessuno. Era anche l’idea della società. Abbiamo un progetto che dura 3 anni, siamo al 50-60% del lavoro. Mercati ancora aperti ci continuano a chiedere giocatori. A luglio faremo nuove valutazioni».
Pellegrini fuori rosa
Ha fatto scalpore la decisione di lasciar fuori Pellegrini dalla lista del campionato (modificabile fino a marzo), specialmente visto il lungo infortunio a cui sarà costretto Hysaj: «La scelta di escludere Pellegrini e di reinserire Basic è stata di Baroni. Ci ha detto che il croato poteva risultare più utile, nonostante sia stato vicino a lasciare la Lazio più volte a gennaio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA