La luce di Paulo Dybala nell’oscurità dell’Olimpico. Un bagliore che torna a illuminare il cammino della Roma, a dare ossigeno, almeno fino a domenica, a uno Juric inevitabilmente in apnea. In quel gol, tra i più facili della sua carriera, c’è già una prima risposta della Roma suonata post Firenze: la grinta di Pisilli che va in disturbo su Linetty abbinata alla furbizia di Dybala, scaltro a intercettare quel pallone vagante e a centrare la porta con l’aiuto di Masina. Episodico, ma inserito in una partita in totale gestione della Roma, complice un Torino così scarico da risultare più in crisi dei giallorossi. Trascinati da Dybala, tornato a fare da bussola in mezzo a un mare in tempesta, al secondo gol in campionato dopo il rigore realizzato contro l’Udinese. Il primo su azione quest’anno: gli mancava dal 26 febbraio, anche in quell’occasione colpì il Torino, tra le sue vittime preferite con 10 gol totali in carriera. Sta pagando il periodo negativo di tutta la squadra con un momento poco prolifico in termini realizzativi, seppur in linea con quello dello scorso anno, condizionato però da qualche acciacco fisico in più rispetto a oggi.
Dybala a secco di assist
È a secco pure di assist, da sempre la specialità della casa, in doppia cifra tra campionato ed Europa League la scorsa stagione. Juric spera che la rete al Torino lo abbia definitivamente sbloccato, sa che anche con una semplice giocata la Joya è capace di risvegliare coraggio ed entusiasmo all’intera squadra. Rincorrere gli avversari a tutto campo è lodevole, ma Dybala deve fare il Dybala. Con il gol ai granata ha eguagliato Gonzalo Higuain al terzo posto della classifica dei marcatori argentini in Serie A con 125 reti: Crespo a quota 153 e Batistuta a 184 sembrano inarrivabili per uno che di mestiere non fa la prima punta. O meglio, all’occorrenza Paulo può fare anche quello. Juric giovedì lo ha spostato più avanti per sopperire all’assenza di Dovbyk.
La formazione di Juric
A proposito, ucraino ancora assente nell’allenamento di ieri e quindi in dubbio per la trasferta di Verona così come Hermoso, out per un guaio muscolare. È possibile dunque che si rivedrà l’argentino in quel ruolo, ancora da ‘falso nueve’ a togliere riferimenti alla difesa avversaria, a svariare su tutto quanto il fronte offensivo così da aprire il campo agli inserimenti dei centrocampi. La metà campo è un altro tema caldo a Trigoria: la mediana disegnata da Juric giovedì sera ha riscosso consensi, la scelta di lasciare in panchina contemporaneamente sia Cristante che Pellegrini mancava da maggio 2023. Una decisione forte che Juric potrebbe bissare visti i risultati. Il duo da 50 milioni, Le Fée e Koné, potrebbe rivedersi anche al Bentegodi: contro il Torino sono stati i giocatori che hanno macinato più chilometri, il primo è anche quello che ha toccato più palloni, il secondo ha vinto più contrasti di tutti. Una chimica francese in grado di rivitalizzare, chissà, un centrocampo rinnovato senza Cristante e Pellegrini e che già da tempo vede l’esclusione di Paredes. Da Verona la Roma riparte dalle certezze che il turno infrasettimanale ha saputo restituire, a partire da Paulo Dybala, che a breve farà pure i conti con il futuro. È imminente il rinnovo automatico del contratto che scatterà dopo 15 presenze da almeno 45 minuti. È a metà percorso, altre otto apparizioni e il suo stipendio lieviterà a 9 milioni compresi i bonus e con una scadenza che verrà rinviata alla stagione 2025-2026.
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